Guerre Cecenia

Dalle guerre di Cecenia
 agli 
attentati del XXI secolo


Dopo la fine della seconda guerra mondiale, mentre in occidente nasceva il mito americano fatto di pluralismo politico, ampia libertà individuale e rock and roll, l'unione sovietica diffonde il proprio messaggio che esaltava invece il nuovo modello collettivistico il quale prevedeva, inequivocabilmente, una fortissima centralizzazione del potere gestito dal Partito Unico e una filosofia assolutamente anti-individualistica.

Alla fine degli anni 80 il processo di liberalizzazione, avviato nei Paesi della Federazione, sospinto da un vigoroso impulso nazionalista e indipendentista, condurrà alla dissoluzione della vecchia Unione Sovietica. Dissoluzione avvenuta però non senza traumi ed episodi di violenza.
La repubblica di Cecenia è uno di quei Paesi in cui la strada per l’indipendenza fu maggiormente disseminata di momenti dolorosi.

La Cecenia, causa la sua collocazione geografica, rappresentò da sempre, per la Russia,  una comoda via d'accesso alle ricche aree del Medio Oriente, e fu per questo una terra incessantemente afflitta dalla piaga della guerra. Pertanto i conflitti tra russi e ceceni non sono storia degli ultimi vent'anni, ma trovano radici secolari che risalgono sino al XVIII secolo.



Vittime di efferate brutalità e di continue barbarie, verso cui il mondo occidentale, così fiero della propria evoluta civilizzazione, ha spesso limitato la propria azione a quella di spettatore inerme, i ceceni non hanno mai abbandonato le proprie ambizioni separatiste.


  • Prima Guerra Cecena

Autunno 1991: Džokhar Dudaev, ex generale dell' Armata Rossa, per onorare le proprie origini cecene, fa ritorno in patria dove, riscoprendo un forte senso nazionalistico, assopito dagli anni di servizio militare in unione sovietica, proclama ufficialmente, l'indipendenza della Repubblica Cecena.
E' l'inizio del conflitto.


Nel 1992, in seguito alla distruzione dell' Unione Sovietica, nasce la Repubblica Federale Russa verso la quale Dudaev non firmò il trattato di appartenenza.

Nel 1994 Boris Eltsin, nuovo Presidente Russo, autorizza la forza in Cecenia, con un massiccio impiego di bombardieri dell'aviazione, finché, nel gennaio1995, la capitale Grozny viene assediata e devastata.



Dopo la morte di Dudaev ( aprile 1996), viene eletto Presidente Ceceno Maskhadov (gennaio 1997);
nell'estate 1999, nonostante i due paesi avessero firmato un trattato di pace ripresero gli scontri, accompagnati da numerosi attentati a Mosca.

  • Seconda Guerra Cecena

Settembre 1999: le truppe russe, dopo una rapida avanzata, giungono sino a Grozny, subendo però ingenti perdite a causa dei continui agguati tesi dai ribelli. I numeri, non ufficializzati per motivi di immagine dello Stato, si aggirano intorno a 10mila unità per quanto riguarda i militari russi, oltre 100mila invece tra soldati e civili ceceni.

Intanto ad Eltsin succedeva Vladimir Putin, eletto trionfalmente alla guida del Paese.
Le atrocità compiute dall'esercito russo nel conflitto ceceno furono celate al mondo, soprattutto in questa seconda fase degli scontri, da una massiccia censura, applicata direttamente dal governo.

Minacce e intimidazioni, rivolte indiscriminatamente a giornalisti russi e stranieri, furono gli strumenti adottati per controllare il flusso di notizie sulla guerra in corso, inserendo così tra le vittime della guerra  la libertà di fare informazione in modo indipendente, che scomparve dai quotidiani e dai notiziari russi.







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